Condividere sui social network contenuti di propaganda jihadista può configurare il delitto di apologia di reato ex art. 414 c.p. (Cass. Pen, Sez. I, sent. n. 11581/2021).

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Condividere sui social network contenuti di propaganda jihadista può configurare il delitto di apologia di reato ex art. 414 c.p. (Cass. Pen, Sez. I, sent. n. 11581/2021).
I servizi gratuiti offerti da Facebook costituiscono servizi di natura commerciale. E’ questo quanto stabilito dal Consiglio di Stato nella sentenza n. 2631/2021.