ento dei dati personali consente al titolare e/o al responsabile di autorizzare terzi che agiscano sotto la propria autorità al trattamento di tali dati. Ma come si redige?

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ento dei dati personali consente al titolare e/o al responsabile di autorizzare terzi che agiscano sotto la propria autorità al trattamento di tali dati. Ma come si redige?
L’informazione giuridica legittima sempre il trattamento di dati personali relativi a condanne penali e reati? Quali sono i limiti alla diffusione dei dati giudiziari? Con la sentenza n. 3702 del 2022 la Corte di Cassazione ha fatto il punto sul trattamento illecito dei dati giudiziari penali e di natura amministrativa a seguito delle modifiche al Codice Privacy, soffermandosi in particolare sull’ambito di applicabilità dell’art. 167.
Il tribunale di Roma, con la l’ordinanza n. 2688/2022 affronta la tematica della tutela della privacy dei defunti, in un caso sorto tra Apple e la moglie di un cliente defunto.
L’amministratore di sistema, pur non godendo di una esplicita menzione nel GDPR, svolge una funzione fondamentale sul piano operativo all’interno della azienda nell’ambito della tutela del dato personale. Analizziamo quindi questa peculiare figura alla luce degli obblighi prescritti dal Garante privacy.
Nella vita reale, tollereresti che qualcuno ti segua e che monitori i tuoi movimenti: perché dovresti accettarlo in rete? Eppure esistono diversi sistemi di tracciamento che consentono di profilare l’utente senza che questi ne abbia contezza. Il fingerprinting è quello più impiegato dalle aziende.
Arriva l’ok del Garante della Privacy all’estensione dell’utilizzo dell’identità digitale SPID ai minorenni. I ragazzi sopra i 14 anni potranno dotarsi di un’identità SPID per accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione a loro rivolti, mentre i più piccoli potranno utilizzarlo solo per i servizi online forniti dalle scuole. Saranno i genitori a richiedere lo SPID per loro.
Può una fotografia essere impiegata per uno scopo diverso da quello per il quale è stata scattata? Secondo la Cassazione la risposta é affermativa. Non sorge dunque in automatico la tutela risarcitoria, laddove la pubblicazione rientri nella soglia di normale tollerabilità e pertanto non sia nemmeno potenzialmente lesiva.