Internet crea posti di lavoro. Negli ultimi anni il web ed i social media hanno, a tutti gli effetti, permesso la creazione di nuove figure professionali.
Influencer, Blogger, Copywriter, Content curator, Web content editor, Seo/Sem expert, Web/App/Software developer, Graphic Designer, E-commerce manager, Digital strategist, Digital analyst, Digital marketing manager, Community manager…
La lista in realtà è molto più lunga, questo elenco vuole essere solo un assaggio della moltitudine di professioni a cui l’era digitale ha dato vita.
Tra le più ricercate vi è, senza dubbio, quella del Social Media Manager.

Cosa fa il Social Media Manager?
I social network (Facebook, Instagram, Youtube, Twitter, Linkedin, Pinterest, etc.) svolgono un ruolo fondamentale nel mondo della comunicazione aziendale, occorre pertanto una figura ad hoc che curi questo aspetto con costanza.
Il social media manager è un professionista digitale che si occupa della gestione operativa dei social network di un’azienda, di un brand, di un personaggio che lavora con la propria immagine, etc.
Spesso si banalizza attribuendo a questo ruolo professionale la mera creazione di contenuti digitali, nella realtà le attività che svolge sono molteplici ed occorre una preparazione adeguata per farvi fronte.
Quando un cliente si avvale di un social media manager ha solo un obiettivo: accrescere il proprio business!
Ad oggi, per fare conoscere il proprio brand, è necessario avere una presenza online e per far ciò non è sufficiente avere un sito web ma occorre usufruire della potenza dei social network per sviluppare un rapporto con la propria clientela.

Concretamente il compito dello specialista consiste nel:
– pianificare una social media strategy: comprendere le esigenze del cliente e sviluppare un piano di azione per la gestione di uno o più canali social, ma anche del sito/blog aziendale quando esistente.
– sviluppare un piano editoriale: definire un calendario delle attività ed individuare quali contenuti digitali creare (immagini, post, video, sondaggi, giochi a premi, etc.) per essere in linea con la brand identity del cliente;
– elaborare una brand communication: analizzare e raccogliere dati dal web e dai social network avvalendosi di tools per il monitoraggio e la misurazione delle performance (es. Facebook Insights, Google Analytics, etc.) che gli consentono di individuare i trend ed i target di riferimento; di strumenti per la ricerca di parole chiave e hashtag, etc.;
– creare engagement: gestire la community, interagire con gli utenti , curare le pubbliche relazioni sviluppando un rapporto di fiducia con la clientela già acquisita (“social caring”) ma anche con quella potenziale, mediante una “lead generation”;
– ascoltare la rete: monitorare la brand reputation dell’azienda con la finalità di incrementare la sua credibilità e rafforzarne l’affidabilità, monitorare le visualizzazioni, le condivisioni, i like, il numero dei followers, tutte le interazioni col pubblico;
– realizzare (eventualmente) un Social Media Crisis Management Plan: in situazioni di crisi occorre intervenire tempestivamente per risollevare l’immagine dell’azienda e limitare i danni, interfacciandosi anche con gli utenti insoddisfatti;
– creare (eventualmente) campagne pubblicitarie: realizzare investimenti strategici in attività di advertising, per esempio mediante la pubblicazione di post a pagamento o la promozione di un prodotto;
– redigere periodicamente dei report delle attività svolte: è necessario osservare regolarmente l’andamento di quanto svolto in funzione degli obiettivi prefissati, anche al fine di ottimizzare le strategie.
Tutte queste attività devono essere specificamente individuate in un accordo e chiaramente variano a seconda degli obiettivi che il cliente si pone ed a seconda delle scelte di marketing adottate.
Talvolta per la complessità delle attività da svolgere il social media manager si avvale di altre figure professionali come copywriter, videomaker, grafici, etc. Molte aziende dispongono al loro interno di un ufficio marketing nel quale il professionista opera come dipendente o come collaboratore. Tuttavia ad oggi sono numerosissime le web agency o agenzie di comunicazione ma anche i freelance che offrono servizi di questo tipo.

Affidarsi ad un professionista ha certamente un costo ma è condizione imprescindibile affinché il tuo business realizzi i profitti desiderati e conquisti un ruolo nel mercato di riferimento.
Il contratto di Social Media Management
Il Web non si sottrae alle regole del diritto pertanto anche il management dei social media deve avere una base giuridica.
Come tutti i contratti anche questo deve essere customizzato in relazione alle specifiche esigenze delle parti. L’accordo deve delineare, in maniera dettagliata, tutte le attività che si andranno a svolgere.
La gestione dei social media prevede un aggiornamento continuo e giornaliero pertanto è necessaria una assidua collaborazione tra le parti, soprattutto in punto alle strategie da adottare.
Andranno quindi illustrati tutti i servizi offerti e i canali social impiegati. A tal fine occorrerà che il cliente fornisca le credenziali di accesso al professionista.
E’ doveroso precisare che tali dati dovranno necessariamente essere corredati di una esplicita autorizzazione al loro impiego affinché il social media manager possa accedere e operare sulle piattaforme social della azienda per conto di quest’ultima.
Il consulente, dal suo canto, non potrà disporre di tali dati per finalità diverse e non potrà condividerli con terzi. Come non potrà disporre di tutte le informazioni ottenute nel corso della collaborazione, comprese quelle finanziarie di cui il manager verrà in possesso per determinare il ROI (”Return of Investment”).
Quanto alla durata contrattuale dovrà essere almeno annuale visto che i primi risultati si avranno solo dopo alcuni mesi; dovranno essere specificati il periodo complessivo dell’incarico ma anche la previsione di scadenze intermedie per il raggiungimento di prestabiliti obiettivi. Con la possibilità di recedere dal contratto in difetto di tali adempimenti.
La parte del compenso non la omette mai nessuno (come se fosse l’unico aspetto che valga la pena concordare) pertanto in tale sede si consiglia unicamente di specificare le modalità di corresponsione e di prevedere la possibilità di sospendere l’erogazione del servizio da parte del consulente qualora questi non ottenga l’importo pattuito nel termine accordato.
Sulle possibili responsabilità derivanti da interruzione di servizio, da danni alla azienda o a terzi e dalla violazione degli accordi contrattuali vale la pena soffermarsi in fase di negoziazione. L’azienda e il professionista non possono trascurare questo punto perché in caso di controversie, il contratto rivestirà un ruolo basilare.
Si precisa che sebbene il fine ultimo di questo accordo risieda nell’incrementare la presenza online dell’azienda, difficilmente il social media manager potrà garantire tale risultato perché il successo del brand dipende da diversi fattori (competitors, materie trattate, etc.), molti dei quali sono fuori dal controllo dello stesso specialista.
E’ di tutta evidenza che il cliente, potrà prevedere un’ipotesi di risoluzione anticipata qualora non ottenga i risultati sperati.
Infine, andrà concordato il diritto di utilizzo dei contenuti creati dal social media manager. Solitamente il cliente resta proprietario di tutto il materiale pubblicato sui suoi canali social, ma in genere non può distribuirlo a scopo di lucro, almeno per il periodo del contratto, senza il consenso del professionista.

A questi aspetti contrattuali conviene prestare attenzione, un buon contratto per essere tale deve essere cucito addosso alla fattispecie concreta. Un buon accordo assicurerà trasparenza e garanzia e tutte le tutele giuridiche ad esso connesse.
VP