Le licenze Creative Commons forniscono un modo semplice per gestire permessi e condizioni su qualsiasi opera creativa protetta dal diritto d’autore.
Tra le opere tutelate rientrano i libri, i siti Internet, i programmi, i blog, le banche dati, le fotografie, i film, i video, le canzoni, e altre opere audio e video, ma anche i programmi per elaboratore in qualsiasi forma espressi (es. software). Tuttavia, in quest’ultima ipotesi, l’impiego di tali licenze non é raccomandato né é consigliabile per le opere che non sono più protette dal diritto d’autore o che sono altrimenti già confluite nel pubblico dominio.
Per potere concedere un’opera tramite licenza Creative Commons occorre avere la legittimazione giuridica per farlo che, in genere, si ha quando si é titolari di tutti i diritti concessi con la licenza o nel caso in cui si é ottenuta una esplicita autorizzazione scritta dal titolare dei diritti.
Tale presupposto è indispensabile e va verificato accuratamente.
Ad ogni modo, posto che la licenza indica i diritti e le facoltà che vengono concesse a terzi su una determinata opera è importante valutare quale delle licenze offerte da Creative Commons sia più confacente alla fattispecie.
Sommario
Cos’è Creative Commons
Creative Commons è un’organizzazione senza scopo di lucro, con sede in California, impegnata nella condivisione delle opere dell’ingegno in rete tutelando, allo stesso tempo, la creatività.
Questa ONG fornisce licenze gratuite agli autori delle opere per consentire ad altri di condividerle, riutilizzarle o remixarle nel rispetto della legge sulla proprietà intellettuale.
L’organizzazione ha creato sei diversi tipi di licenze, cd. Licenze CC (“Licenze Creative Commons”), mediante le quali l’utente che intende fruire dell’opera ha ben chiaro, sin da subito, cosa può e cosa non può fare.
In sostanza, il titolare del diritto d’autore con la licenza stabilisce a quali diritti “rinuncia” sulla sua opera a beneficio degli utenti.
Copyright e Licenze CC
Quando si pensa al Copyright, noto con il simbolo della C cerchiata, viene subito in mente la formula “All Rights reserved” (Tutti i diritti riservati”).
Naturalmente questa espressione rappresenta la regola nell’ambito della tutela delle opere dell’ingegno. Difatti il diritto d’autore, come precisato dalla stessa normativa italiana, sorge con la semplice creazione dell’opera.
Il titolare acquisisce quindi un “diritto esclusivo” sulla propria opera, ossia un diritto che può essere fatto valere nei confronti di tutti, in modo del tutto analogo al diritto di proprietà.
Tale diritto esclusivo conferisce al suo autore da una parte il diritto morale sull’opera, dall’altra diritti di natura patrimoniale.
Il diritto morale – che si traduce nel diritto alla prima pubblicazione da parte del suo autore, al riconoscimento della sua qualità di autore nonché all’integrità dell’opera – é un diritto indivisibilmente connesso con il padre dell’opera e per effetto di questa peculiarità NON può essere trasferito a terzi.
Tuttavia, l’autore può decidere se, come e quando la sua opera potrà essere utilizzata da terzi. Si tratta del cd. diritto patrimoniale, in forza del quale soltanto il titolare può determinare se consentire lo sfruttamento (economico) della sua opera nonché le sue modalità.
Le attività che rientrano nell’utilizzazione dell’opera sono diverse, quali la riproduzione, la distribuzione, la mera fruizione, etc.
L’aspetto che qui rileva é che mentre il diritto morale – che protegge l’autore nei suoi rapporti personali con l’opera – non può essere trasferito, il diritto all’utilizzazione dell’opera invece può essere ceduto, in tutto o in parte, a soggetti terzi.
Le licenze si inseriscono proprio in quest’ultimo ambito e si collocano quindi a metà strada tra il copyright, che di fatto nega ai terzi qualsiasi diritto sull’opera, e il public domain (noto per la formula “No Rights reserved”) con il quale l’autore si spoglia di qualsiasi diritto sul proprio lavoro.
Cos’é una licenza CC
Le licenze Creative Commons altro non sono che contratti mediante i quali il titolare dei diritti d’autore concede ad una generalità di soggetti indefiniti di poter utilizzare la sua opera.
In pratica, il licenziante (titolare dell’opera) NON cede i propri diritti ma ne concede il godimento a terzi (cd. licenziatari) a determinate condizioni.
Le licenze CC si basano sul concetto di “some rights reserved”, in forza del quale, il titolare decide quali diritti riservarsi e quali concedere in uso.
Al pari delle condizioni generali di contratto, le licenze Creative Commons, seppure predisposte da un terzo (ossia dalla omonima organizzazione no-profit) e non da uno dei contraenti, esplicano la loro efficacia e quindi si ritengono regolarmente concluse al momento dell’utilizzo dell’opera secondo i termini dettati dalla specifica licenza adottata dal titolare dei diritti.
Non consentono di regolare gli usi permessi da eccezioni o limitazioni al diritto d’autore né danno la possibilità di regolare l’uso di ciò che non è protetto dal diritto d’autore (idee e principi).
Le licenze Creative Commons sono allegate all’opera e autorizzano chiunque venga in contatto con l’opera ad usarla secondo le disposizioni della licenza.
Queste licenze sono “non esclusive”, pertanto l’autore dell’opera può permettere a chiunque di usare le sue opere con una licenza CC ma stipulare anche un altro accordo di licenza non esclusivo con qualcun altro.
In ogni caso, é sempre possibile concedere una licenza esclusiva avente ad oggetto i diritti non concessi tramite la licenza CC adottata.
In linea generale, le licenze CC non sono revocabili nei confronti dei licenziatari, poiché i diritti sono concessi per tutta la durata del diritto d’autore applicabile.
Ciò significa che non si può impedire a chi ha ottenuto un’opera soggetta ad una licenza di usarla secondo i termini della stessa.
Tutt’al più il licenziante può, quando lo ritiene opportuno, interrompere la distribuzione dell’opera con licenza CC, ma é di tutta evidenza che i licenziatari che fino a quel momento hanno ricevuto l’opera in licenza, continueranno a godere dei diritti da questa concessi, incluso quello di distribuire l’opera a terzi sulla base della medesima licenza.
Le 4 clausole
Prima di esaminare le singole licenze, occorre soffermarsi sulle clausole che le caratterizzano.
Alla base delle licenze e degli elementi che le compongono vi sono sostanzialmente due prerogative che vengono riconosciute al licenziatario sull’opera:
- la condivisione che si traduce nella possibilità di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare il materiale con qualsiasi mezzo e formato; e
- la modifica dell’opera che consiste sostanzialmente nella possibilità di remixare, trasformare il materiale e/o basarsi su di esso per le proprie opere, per qualsiasi fine, anche commerciale.
Tutte queste attività vengono più o meno compresse a seconda della combinazione delle condizioni scelte per la licenza, ossia:
- Attribuzione (BY): questa clausola è presente in tutte le licenze CC. Il licenziatario deve offrire una menzione di paternità adeguata, deve fornire un link alla licenza e indicare se sono state effettuate delle modifiche. Può farlo in qualsiasi maniera purché sia tale da suggerire che il licenziante stia effettivamente avallando l’utilizzo del materiale.
- Non Commerciale (NC): con questa condizione il licenziante vieta al licenziatario di utilizzare il materiale per scopi commerciali, ossia volti al perseguimento di un vantaggio economico.
- Non opere derivate (ND): con questa clausola il licenziatario può condividere l’opera ma non può assolutamente distribuirla se l’ha remixata, trasformata o se si é basata su di essa per le proprie opere.
- Condividi allo stesso modo (SA): cd. share alike. In questa ultima ipotesi il licenziatario può remixare, trasformare il materiale o basarsi su di esso ma è tenuto a distribuire i suoi contributi con la stessa licenza del materiale originario.
In ogni caso il licenziatario non può applicare restrizioni aggiuntive, termini legali o misure tecnologiche, che impongano ad altri soggetti dei vincoli giuridici su quanto la licenza consente loro di fare.
Pertanto, se vengono rispettati i termini della licenza il licenziante non può revocare questi diritti.
Tipologie di licenze

- CC BY
Il licenziatario può distribuire, modificare e sviluppare anche commercialmente l’opera, a condizione che ne riconosca espressamente il suo autore originale.
- CC BY NC
Il licenziatario può distribuire, modificare e sviluppare l’opera purché ne dichiari la paternità e non la sfrutti economicamente.
- CC BY ND
Il licenziatario può ridistribuire e sviluppare anche commercialmente ma non modificare l’opera, purché menzioni il padre del lavoro.
- CC BY SA
Il licenziatario può distribuire, modificare e sviluppare anche commercialmente l’opera, licenziandola con gli stessi termini dell’opera originale e riconoscendone naturalmente la paternità.
- CC BY NC SA
Il licenziatario, oltre a menzionare il padre del lavoro, può modificare e sviluppare non commercialmente l’opera ma la versione creata deve avere una nuova licenza “Non commerciale” e “Condividi allo stesso modo”.
- CC BY NC ND
Il licenziatario può accedere all’opera senza però modificarla e svilupparla commercialmente, riconoscendo comunque l’autore originale;
Formati di licenze
Le licenze Creative Commons sono disponibili in tre forme:
- il Commons Deed: é un formato sintetico definito “Human readable” che usa i simboli user friendly riassuntivi dei termini delle licenze;
- il Legal Code: é il vero e proprio contratto di licenza per esteso, ossia il testo della licenza con il dettaglio di tutte le regole cd. “Lawyer Readable“;
- il CC REL – Creative Commons Rights Expression Language: l’insieme di metadati leggibili dal computer – cd. “Machine Readable” – che si accompagnano alle licenze e permettono di rendere identificabile il tipo di licenza che si applica ad un contenuto in modo automatico.
Come ottenere una licenza CC
Sul sito ufficiale di Creative Commons selezionando “Share your work” l’autore dell’opera può scegliere gratuitamente la licenza che meglio si adatta alle sue esigenze.
Una volta scelta la licenza occorre applicare all’opera un codice HTML che genera automaticamente il pulsante “Some rights reserved” e una dichiarazione che l’opera è soggetta a una licenza CC.
Il pulsante segnala ai fruitori dell’opera che l’opera è coperta da licenza. Il codice HTML include anche dei metadati grazie ai quali l’opera può essere trovata dai motori di ricerca.
VP