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Hacktivism: quando l’hacker diventa attivista

Mentre la guerra entra con veemenza nelle nostre case attraverso i mass media risuonano sempre più incalzanti le espressioni “Anonymous” e “Cyberwar”. Ma chi sono veramente questi soggetti? Come agiscono? Cos’è l’hacktivismo? Potrebbe davvero scoppiare una guerra cyber? E quali conseguenze potrebbe avere sulle nostre vite?

Quando il razzismo é social, anche un “like” può costituire un grave indizio nel reato di istigazione all’odio razziale

Il “mi piace” ad un post razzista rappresenta un indizio del reato di istigazione all’odio razziale qualora, sommato con altre evidenze come l’adesione ad un gruppo virtuale filonazista, contribuisca alla maggiore diffusione di un messaggio idoneo, già di per sé, a raggiungere un numero indeterminato di persone. Questo é quanto statuito dalla Cassazione penale (sez. I) con la sentenza n. 4534 del 9 febbraio 2022.

Quando é configurabile il reato di diffamazione a mezzo pec? (Cass. pen., sez. V, sent. n. 34831/2020)

La Corte di Cassazione è intervenuta con la sentenza n. 34831/2020 sul reato di diffamazione aggravata compiuta a mezzo pec, soffermandosi sulla scriminante del diritto di critica e sulla valutazione del requisito della continenza.

Anche il soggetto abilitato può rispondere del reato di accesso abusivo a sistema informatico (Cass. pen., sez. V, sent. n. 34296/2020)

Risponde del reato di accesso abusivo al sistema informatico ex art. 615-ter c.p. il socio di studio che fa il backup dei dati aziendali dal pc d’ufficio per scopi estranei a quelli per i quali la facoltà di accesso gli é stata attribuita.