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Non è vilipendio insultare la Polizia locale su Instagram

Mandare a quel paese la polizia locale tramite Instagram non integra il reato di vilipendio delle forze armate, atteso che la polizia locale, anche se i suoi agenti sono dotati di armi da fuoco, non fa parte delle “forze armate”. A statuirlo è la Corte di Cassazione con la sentenza n. 35328/2022.

L’invio di messaggi sgraditi tramite WhatsApp può configurare il reato di molestia

Anche l’invio di messaggi sgraditi tramite Whatsapp può integrare il reato di molestia ex art. 660 c.p. E’ il carattere invasivo della messaggistica telematica ad assumere rilievo e non che il ricevente, possa escludere o bloccare il contatto indesiderato. Questo è quanto statuito dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 34821/2022.

Quando il razzismo é social, anche un “like” può costituire un grave indizio nel reato di istigazione all’odio razziale

Il “mi piace” ad un post razzista rappresenta un indizio del reato di istigazione all’odio razziale qualora, sommato con altre evidenze come l’adesione ad un gruppo virtuale filonazista, contribuisca alla maggiore diffusione di un messaggio idoneo, già di per sé, a raggiungere un numero indeterminato di persone. Questo é quanto statuito dalla Cassazione penale (sez. I) con la sentenza n. 4534 del 9 febbraio 2022.