Tutti pazzi per i Big Data

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In un mondo sempre più tecnologico, tutto ciò che facciamo in rete parla di noi. Lasciamo sempre più tracce del nostro passaggio e dei nostri comportamenti e queste tracce diventano un bene prezioso sempre più conteso dalle aziende.

Da queste tracce infatti si ricava una grande quantità di dati che prendono il nome di “Big Data”. Le informazioni che si ottengono dall’elaborazione di questi dati posseggono a tutti gli effetti un valore economico e sono in grado di condizionare la policy interna di una impresa.

I big data si ottengono dalle azioni svolte quotidianamente dagli utenti nel Web e provengono da fonti eterogenee, quali:

  • documenti elettronici (file word o pdf, email, html, etc.);
  • file multimediali (audio, video, foto, etc.);
  • social media (ogni nostra azione e/o interazione sui social network produce una grande quantità di dati in tempo reale);
  • dati presenti sul web (da Wikipedia ai siti governativi, etc.);
  • dati comunicati dai sensori presenti sui dispositivi (geolocalizzazione e altri, etc.);
  • archivi offline.

Le caratteristiche dei Big data

I Big Data si contraddistinguono per le seguenti peculiarità:

  • Volume (elevate moli di dati)

Per “volume” si intende la dimensione dei dati. Questo è, senza dubbio, l’aspetto principale dei big data. Difatti, come noto, il popolo della rete – che cresce esponenzialmente – svolge ogni giorno un numero indefinito di azioni e da queste si ottengono un numero altrettanto indefinito di dati.  Secondo le analisi di mercato entro il 2020 verranno creati 35 Zettabyte di dati, ovvero 35 mila miliardi di gigabyte;

  • Velocità (dati acquisiti e generati rapidamente)

Un’altra caratteristica di questi dati è che vengono generati, trasmessi e analizzati in un tempo estremamente ridotto. L’obiettivo è quello di poter consentire alle aziende che li raccolgono di avere una visione quanto più attuale e fedele ad un preciso momento storico.

  • Veridicità (qualità ed affidabilità dei dati)

I Big data per poter essere utili ai fini di una strategia aziendale, devono risultare veritieri. Attesa la mole in continua crescita di tali dati occorre che vengano preliminarmente selezionati, affinché vengano analizzati esclusivamente quelli ritenuti  attendibili.

  • Varietà (dati eterogenei per fonte e formato)

 Come già detto, i dati digitali si ottengono da ogni tipo di sorgente online. Alcuni dati, cd. strutturati, sono generati direttamente dalle macchine e sono definiti e memorizzati in un database relazionale tradizionale, mentre altri i dati cd. non strutturati sono generati dalle attività dell’uomo (ad es. i video, le immagini, i dati derivanti dalle interazioni degli utenti sui social network, i dati ottenuti dalle navigazioni di ricerca, le transazioni finanziarie, etc.).

  • Variabilità

Questo aspetto è rilevante poiché ogni dato raccolto deve essere contestualizzato. Difatti dati apparentemente simili se reperiti in contesti diversi assumo significati diversi.

Perché i Big Data sono così importanti per le aziende

In che modo l’analisi dei dati fa crescere il business aziendale? Perché le aziende investono nella raccolta dei dati digitali? Come direbbe la canzone vincitrice dell’ultimo Festival di Sanremo: Soldi… Soldi… Soldi…

Il concetto in realtà è piuttosto banale poiché affinché un sistema economico di vendita di beni e/o servizi sia vincente è fondamentale conoscere la clientela a cui si rivolge. Ogni azienda, infatti, deve essere pronta a soddisfare le aspettative e i bisogni del consumatore e per far ciò è necessario indagare sulle sue necessità e sulle sue opinioni.

D’altronde un utente soddisfatto contribuisce al valore di una azienda, in primis perché continuerà a rivolgersi a quella determinata azienda ed in secondo luogo ne parlerà bene con altri potenziali clienti, e come tutti sanno il passaparola non passerà mai di moda in quanto strumento di pubblicità gratuito, affidabile e fortemente efficace.

Le aziende elaborano tutte le informazioni che le nostre azioni generano con lo scopo di offrire nuove funzionalità e proposte commerciali.

I Big Data costituiscono uno strumento importante per le aziende poiché studiano il comportamento online di un utente al fine di ottenere informazioni sulle sue preferenze e sulle abitudini e ciò consente alle aziende di conoscere le dinamiche del mercato ed adottare le strategie migliori per trarne maggior utilità in termini economici.

L’analisi dei dati digitali offre alle imprese innumerevoli vantaggi, tra i quali:

  • Conoscere l’andamento aziendale e avere feedback sul proprio brand;
  • Sviluppare modelli di business innovativi e più competitivi;
  • Ideare strategie di marketing e comunicazione più efficaci e personalizzate;
  • Comprendere il potere ed il comportamento di acquisto dei clienti;
  • Conoscere le nuove tendenze;
  • Inserimento in nuovi mercati;
  • Fidelizzare i vecchi clienti e reclutarne di nuovi;
  • Investire solo sugli strumenti di comunicazione più efficaci;
  • Effettuare delle previsioni di mercato;
  • Migliorare servizi di vendita e assistenza;
  • Riduzione dei costi e incremento delle vendite.

Pertanto i principali vantaggi che si registrano riguardano oltre alla redditività, anche la competitività, la tempestività e l’aumento di efficacia nei processi decisionali.

Quali strumenti usano le aziende per analizzare i dati raccolti

La crescita dei fatturati e dei profitti delle aziende, come già detto, è fortemente connessa allo studio dei Big Data e per far ciò le imprese si avvalgono di strumenti tecnologici e di metodologie innovative di analisi (strategie di Big Data Analytics). L’analisi può essere:

  • DESCRITTIVA: descrive la situazione attuale e l’andamento aziendale.
  • PREDITTIVA: previsioni e proiezioni future dei profitti dell’impresa.
  • PRESCRITTIVA: sviluppa nuove strategie di marketing, comunicazione, etc.
  • AUTOMATIZZATA: implementa specifiche azioni in relazione alle soluzioni strategiche adottate.

Big Data e Privacy

Si parla ormai quotidianamente di privacy e di dati in mano ad aziende e governi ed è sotto l’occhio di tutti quanto sia importante la cultura della protezione dei dati legata ad un uso consapevole della tecnologia e della rete.

Non vi sono indugi sulla portata del fenomeno dei big data in termini di benefici e vantaggi, tuttavia gli strumenti impiegati per la tutela della privacy devono costantemente tenersi al passo.

L’analisi dei dati permette di avere una conoscenza approfondita degli utenti a tal punto da potere avere il controllo su quest’ultimi. I Big data alzano l’asticella del rischio di violazione della privacy.

Gli strumenti generalmente impiegati in materia di privacy sono il consenso informato, l’anonimizzazione e la dissociazione.

Per fare un esempio, anonimizzare una quantità discreta di dati è certamente fattibile, lo è meno quando il volume cresce freneticamente.

C’è da sottolineare che in un mondo così vasto può risultare semplice aggirare queste tecniche, attesi i numerosi tentativi di utilizzare i dati per finalità diverse per le quali sono stati raccolti.

La questione della privacy rimane comunque un tema delicato e complesso e occorre prestare più attenzione e diventare dei “navigatori” più informati e più accorti.

Conclusione

Il fenomeno dei Big Data sta modificando notevolmente il focus delle aziende ed è il risultato dell’aumento della disponibilità delle informazioni, del miglioramento della capacità di elaborazione e di conservazione dei dati ed infine della convenienza economica di queste ultime operazioni rispetto al passato.

L’evoluzione tecnologica è lo strumento di supporto per la raccolta, analisi e la gestione di un numero sempre più grande di dati. Solo la tecnologia può favorire l’efficienza operativa, le performance produttive, le relazioni con la clientela, la trasparenza, l’innovazione nei prodotti/servizi e nei modelli di business.

L’analisi dei big data può essere applicata in molti campi, dalla ricerca alla statistica e non solo a fini commerciali. In ogni caso le aziende non possono più farne a meno.

VP

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